L’aria che respiriamo

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I rischi dell’inquinamento dell’aria

L’aria inquinata fa male, è chiaro a tutti questo concetto.

Negli ultimi anni sempre più si sottolineano gli effetti, fra i diversi inquinanti, delle polveri sottili, indicate con la sigla di PM, cui segue un numero che indica la dimensione delle polveri in micro grammi per metro cubo d’aria.

Svariati studi epidemiologici dicono che esiste una chiara relazione tra il carico di Pm10 e di Pm2,5 e l’insorgere di malattie cardiovascolari o respiratorie. Da una prima analisi statistica la frazione grossolana (Pm10) è più strettamente correlata con fenomeni quali la tosse, le crisi d’asma e la mortalità respiratoria, mentre le frazioni fini hanno un’incidenza maggiore sulle disfunzioni del ritmo cardiaco o sull’aumento della mortalità cardiovascolare.

Queste polveri entrano nell’organismo umano per via nasale od orale attraverso la respirazione e vanno a depositarsi in qualche tratto dell’apparato respiratorio, dove possono essere assorbite dai tessuti e provocare dei danni.

Allo stato attuale delle conoscenze, secondo l´Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), non è possibile fissare una soglia di esposizione alle polveri sottili al di sotto della quale è certo che non si verificano nella popolazione effetti avversi sulla salute. Per questo motivo, l´OMS non fornisce un valore guida di riferimento per le particelle, ma indica delle “funzioni di rischio” per i diversi effetti sulla salute.
Tali funzioni quantificano l´eccesso di effetto avverso per la salute che ci si deve aspettare per ogni incremento unitario delle concentrazioni di PM10 o di PM2,5.

Gli studi degli ultimi anni hanno evidenziato effetti di tipo acuto che si manifestano nella popolazione nei giorni in cui la concentrazione degli inquinanti è più elevata (aggravamento di sintomi respiratori e cardiaci in soggetti predisposti, infezioni respiratorie acute, crisi di asma bronchiale, disturbi circolatori e ischemici), ed effetti di tipo cronico che si presentano per effetto di un´esposizione di lungo periodo (sintomi respiratori cronici quale tosse e catarro, diminuzione della capacità polmonare, bronchite cronica, ecc.).

Non sono molte le misure per difendersi dall’inquinamento e sono banali:

  • Non sostare o transitare a piedi nelle zone a più alto inquinamento, quali strade intensamente trafficate
  • Evitare l’attività fisica aerobica (jogging, uso della bicicletta, ecc.) quando l’inquinamento è elevato
  • Non portare i bambini più piccoli a piedi o nel passeggino nelle strade ad alto traffico
  • Nei piani più bassi delle abitazioni adiacenti a strade trafficate, tenere le finestre chiuse nelle ore di maggior traffico
  • Non fumare: il fumo infatti aumenta fortemente la quantità di polveri sottili, soprattutto nei luoghi chiusi

In generale, ricordare che in caso di concentrazioni particolarmente elevate di inquinanti atmosferici, è bene che gli individui o i gruppi più sensibili come gli anziani, i bambini, le donne in gravidanza o i soggetti con precarie condizioni di salute limitino la loro attività all’aperto ed evitino di trattenersi a lungo in aree con intenso traffico.

Nota redatta accedendo a informazioni ARPA.


Campagna di monitoraggio della qualità dell’aria del Comune di Calco


ARPA Lombardia

Pagina aggiornata il 13/03/2023

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